Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Andrea Tonin, grafico 3D, web designer e fotografo esperto del settore videoludico.
Da cosa nasce la tua passione per il mondo dei videogame e dei prodotti videoludici?
Un ricordo molto familiare e di avvicinamento al mondo videoludico come professione, risale agli anni ’70 quando mia madre mi portava in sala giochi. Queste prime esperienze di gioco mi hanno portato fin dalla giovane età, a programmare ed usare il pc in maniera produttiva.
In che tipo di azienda potrei lavorare se diventassi un esperto nella realizzazione di videogame?
Le produzioni videoludiche si possono suddividere in tre tipologie:
- Sviluppatore singolo e indipendente:
avendo competenze grafiche e di programmazione e buon senso nel montaggio sonoro, si possono sviluppare individualmente videogiochi per smartphone. Il mercato delle app game non richiede approfondite competenze grafiche, i giochi per smartphone sono spesso molto semplici e hanno come scopo quello di intrattenere l’utente. È un mercato che da produttore indipendente può dare molte soddisfazioni, anche in termini di profitto.
- Produzione indipendente con l’ausilio di un team:
Figure diverse, come programmatore, grafico, sound designer e marketing manager, si uniscono in team per la produzione di un videogioco che successivamente sarà posizionato sul mercato.
- Grande industria videoludica:
Molte aziende, come ad esempio Ubisoft che prende commesse per grandi aziende come Disney o Pixar, sono realtà molto forti. In questo caso il ruolo del singolo è molto diverso rispetto alle prime due realtà. Nelle industrie videoludiche di queste dimensioni, in cui 300 persone lavorano per lo sviluppo di un singolo prodotto, l’apporto del singolo, soprattutto in termini di creatività, è molto limitato e quasi sicuramente non andrà ad influenzare la definizione e lo sviluppo del prodotto. Purtroppo, o per fortuna in Italia queste realtà non ci sono.