Andrea Veronica Iovanna, ex allieva di Demetra Formazione, ha frequentato con noi tre diversi corsi per aspiranti imprenditori. La sua idea ci ha colpito fin da subito e le abbiamo chiesto di raccontarci meglio il suo progetto.
Chi sei?
Sono Andrea Veronica Iovanna, italo- argentina, nata a Buenos Aires 43 anni fa. I miei genitori sono partiti nel ’52 in nave, come tanti altri italiani. Nel 2010 sono arrivata in Italia. Ho svolto diversi lavori anche come organizzatrice di eventi (come il resto della mia famiglia) e ho sempre voluto realizzare qualcosa di mio. Sono una persona determinata e ottimista, queste due caratteristiche, mi hanno aiutata a lottare contro il cancro e a vincere numerose battaglie.
Ci racconti il tuo progetto?
Il mio progetto consiste nel trasformare eventi di moda, e non solo, in eventi di beneficenza. L’obiettivo principale di questi eventi è sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto ai temi della prevenzione dei tumori e sostenere tutte le persone che in questo momento stanno affrontando questa battaglia, incitarle a lottare e a non desistere mai. Vorrei riuscire a mandare un messaggio di uguaglianza e consapevolezza che aiuti a non avere paura e ad affrontare ogni giorno il presente con forza e determinazione. Il ricavato degli eventi di beneficenza è devoluto al reparto di oncologia dell’Ospedale Sant’Anna di Cona (FE). Ci sono persone che trascorrono molte ore della propria vita in quel reparto e ci piacerebbe renderlo un ambiente più accogliente.
Come e quando hai deciso di intraprendere questo percorso?
Questo mio percorso è iniziato 2 anni fa, in seguito alla mia esperienza di vita. Undici anni fa, sono stata operata di un tumore al seno e sono tuttora in trattamento. Nell’ultimo periodo ho incontrato persone poco informate, con molti pregiudizi e impreparate su come affrontare un problema così delicato. Al contrario di come spesso accade, la persona che sta affrontando questa malattia non vuole essere percepita come diversa ma necessita di una perfetta inclusione sociale che possa permetterle l’espletamento di tutte le normali attività. Accanto a persone fortemente disinformate, ho trovato anche persone che invece mi hanno aiutata innanzitutto a sentirmi ancora “donna”. Nasce da qui il desiderio di fare partire un importante progetto: mi piacerebbe realizzare una sfilata di moda dove le modelle sono diverse tra loro, ma non solo per altezza, fisicità, età, razza, religione e lavoro. Mi piacerebbe vedere sfilare insieme pazienti, medici e infermieri per trasmettere il messaggio che, aldilà di cliché ed etichette, questa malattia non ci rende meno “donne” di tutte le altre.
Chi sono le persone che collaborano con te?
Le persone che collaborano con me appartengono a contesti diversi e sono tutte guidate da una grande motivazione: dalle pazienti di oncologia al personale medico, da artisti a stilisti e volontari, da familiari di pazienti oncologici a filantropi con il cuore grande. Queste persone mi accompagnano nel quotidiano e molte di loro hanno preso un posto nel mio cuore. E c’è posto per tutte le persone che vogliono aiutare il prossimo!
Ci hai parlato della grande disinformazione in materia. Quali sono i pregiudizi più comuni e quali i più duri da sconfiggere?
Spesso si pensa che il paziente non possa vivere una vita normale, la malattia è vista come distante e le persone in cura ben lontane dalla normalità. Non è così, si può investire nuovamente su sé stessi, su una nuova vita, su nuovi percorsi e nuove sfide, ci si può dare una seconda chance. Tutte le persone lottano per qualcosa, in modo diverso e ciascuno per le proprie battaglie.
Qual è il prossimo evento in programma?
Il prossimo evento si chiama “Lottando…l’otterrai!” ed è in programma per venerdì 7 Giugno nell’agriturismo “Lama di Valle Rosa” a San Martino (FE) dalle 18.30. Ci sarà la sfilata, premiazione delle Miss, apericena e lotteria.
C’è qualcosa che ti piacerebbe realizzare o un preciso traguardo da raggiungere?
Vorrei far sparire questa malattia ma purtroppo non posso farlo! Il mio sogno è che questa malattia venga meglio compresa e accettata dalle persone vicine ai malati. Mi piacerebbe che i pazienti oncologici in terapia non abbiano più timore di vivere pienamente le proprie vite. Vorrei vedere un sorriso sul volto di ogni paziente, sul volto di ogni familiare, vorrei intravedere più serenità nei loro sguardi…la vita è una sola e va vissuta a 360 gradi!
Come si può sostenere il progetto? Se qualcuno volesse saperne di più dove può trovare informazioni o contattarti?
Ci piacerebbe un giorno creare un’associazione. Per il momento, se qualcuno volesse prendere parte al progetto o semplicemente avere maggiori informazioni, può mettersi in contatto con me scrivendo all’indirizzo progettobeneficenzacona@gmail.com.
In alternativa è possibile recarsi di persona all’Ospedale Sant’Anna a Cona (FE) – settore 1E2 e chiedere al personale della struttura come poter dare un proprio contributo.